Psicoterapia di gruppo: le origini, la storia e la diffusione oggi

In periodi in cui i nostri livelli di stress sono alle stelle, ci sono alcune soluzioni che possono aiutarci a superare agevolmente il problema. Tra queste esiste la psicoterapia, che permette al paziente di prendere di petto le proprie difficoltà e superarle in maniera definitiva e non attenuandole momentaneamente. In certi casi, poi, può essere più utile, rispetto a quelle individuali, affrontare sedute collettive, come gli incontri di psicoterapia di gruppo a Roma, che consentono di confrontarsi con altre persone con problematiche simili, del tutto o quasi, alle nostre, in modo tale da prenderle come esempio e non ripeterle più avanti. Ma quando è nata e quanto è diffusa oggi la psicoterapia di gruppo ve lo sveleremo nelle prossime righe.

Le origini della Psicoterapia di gruppo

Che l’unione faccia la forza è un detto noto ed è applicabile anche alla psicoterapia di gruppo. Questa ha origini non propriamente vicine, dato che stiamo parlando degli ultimi anni dell’Ottocento. In quel tempo, il concetto di terapia di gruppo, anche al di fuori dell’ambito psicologico, iniziava a farsi largo in medicina e sembra che il primo a metterla in pratica fosse un dottore, per la precisione internista, che operava presso il General Hospital del Massachusetts. Il medico Joseph Pratt, infatti, organizzava delle terapie di gruppo per la cura sperimentale di alcuni malati di tubercolosi, i quali traevano benefici visibili a occhio nudo da questo tipo di trattamento. A quel punto, gli studi di Pratt arrivarono anche in Europa, specie in Romania, dove lo psicoterapeuta Jacob Moreno iniziò ad organizzare le prime sedute di psicoterapia di gruppo, con risultati ottimali raggiunti sin dai primi incontri.

La storia della Psicoterapia di gruppo: dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi

Dopo le prime applicazioni pratiche della psicoterapia di gruppo arrivate negli anni Trenta con Sam Slavson, che organizzò gruppi privati dedicati alla terapia dei bambini, e con Rudolf Dreikus, che si occupò, invece, degli adulti, è durante la Seconda Guerra Mondiale che questo metodo di cura iniziò a prendere davvero piede. Molti soldati, che subivano forti choc a livello psicologico, oltre che fisico, a seguito delle battaglie, venivano curati attraverso incontri di psicoterapia di gruppo negli ospedali da campo militari. I risultati eccellenti convinsero gli psicologi di tutto il mondo che la via era ormai segnata verso lo sviluppo e l’affermazione di questo tipo di metodo. Negli anni Quaranta, un altro grande passo in avanti in tal ambito venne fatto grazie a Kurt Lewin, che con i suoi studi riuscì a mettere in luce i diversi benefici derivanti dai processi relazionali che vengono innescati dalla terapia di gruppo. Per avere le prime grandi applicazioni della psicoterapia collettiva in Europa, invece, bisogna attendere tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, quando la tradizione statunitense, unita alle teorie di inizio Novecento sviluppate da Freud, ma mai messe in pratica direttamente dal grande filosofo, ebbero un’influenza fondamentale sulle metodologie applicate nel ramo psicoterapeutico del Vecchio Continente.

La diffusione della Psicoterapia di gruppo ai giorni nostri

Ai giorni nostri, la psicoterapia di gruppo ha avuto un’enorme diffusione, anche in Italia. Le metodologie e le filosofie di applicazione di questo tipo di approccio sono numerose, ma tutte quante basate sui benefici che il tessuto relazionale, che si viene a creare tra i pazienti durante una seduta, apporta sul singolo. Si va dal modello “analitico” a quello “cognitivo-comportamentale”, passando per l’approccio “gestalt” e arrivando a quello “dinamico”. Molto spesso, poi, oltre ai privati cittadini, sia aziende che club sportivi assumono nel proprio staff psicologi in grado di organizzare sedute collettive per aiutare i dipendenti o gli atleti a gestire lo stress e migliorare il proprio rendimento. Addirittura, grazie all’avvento di internet e delle videochat, è possibile che tali incontri avvengano anche da remoto, organizzando riunioni virtuali, con grande vantaggio sia dei pazienti che dello psicoterapeuta, che potrà gestire il tutto comodamente da casa.

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