Roma è una città che si racconta anche a tavola e camminando tra le sue strade non è raro imbattersi in trattorie dove il profumo della pasta appena mantecata si mescola al vociare dei clienti.
Il cibo tipico romano nasce da ingredienti semplici e da una tradizione che non ha mai perso forza, è cucina di popolo, fatta per saziare e allo stesso tempo unire. Ancora oggi quei piatti parlano di convivialità, di domeniche trascorse in famiglia e di ricette tramandate di generazione in generazione.
Se ti trovi nella capitale e vuoi vivere un’esperienza completa della cultura e tradizione della città, devi provare i piatti tipici della cucina romana.
Le origini della cucina tipica romana
Parlare di cibo romano significa parlare di cucina di tradizione popolare, le origini sono povere, legate agli ingredienti facilmente reperibili nelle campagne intorno alla città e agli scarti che spesso venivano rivalutati con creatività. È questo lo spirito che ha reso immortali i piatti romani, un mix di semplicità e sapore autentico.
La pasta, ad esempio, non è solo un primo piatto ma un vero e proprio rituale. Dalla carbonara all’amatriciana, dalla gricia alla cacio e pepe, ogni ricetta ha regole precise e ingredienti che non ammettono compromessi. La carbonara, nata nel secondo dopoguerra, richiede solo guanciale, pecorino romano, uova e pepe nero.
Non meno importante è la cultura dello street food romano. Il supplì con il suo cuore filante di mozzarella, è uno spuntino che racconta tanto quanto un piatto di pasta. E lo stesso vale per la pizza bianca con mortadella, simbolo di merende improvvisate e sapori genuini.
Tutti i piatti della cucina romana sono pensati per essere condivisi, gustati in compagnia, davanti a un bicchiere di vino dei Castelli.
I primi piatti romani più celebri
Quando si parla di cibo tipico romano, i primi piatti sono il fiore all’occhiello e non c’è trattoria che non li proponga.
- Carbonara: cremosa, decisa e inconfondibile. Un piatto che ha fatto il giro del mondo ma che trova a Roma la sua massima espressione.
- Amatriciana: nata ad Amatrice, ma diventata romana di adozione. Guanciale, pomodoro e pecorino romano la rendono un capolavoro di equilibrio.
- Cacio e pepe: la semplicità fatta pasta. Solo tre ingredienti – pasta, pecorino e pepe, che però richiedono grande abilità per ottenere la giusta cremosità.
- Gricia: considerata l’antenata della carbonara e dell’amatriciana, con guanciale, pecorino e pepe nero.
Questi piatti sono vere e proprie icone culturali conosciute in tutto il mondo e per molti romani, il pranzo della domenica non è completo senza una di queste paste fumanti al centro della tavola.
I secondi piatti romani più amati
La tradizione romana è anche ricca di molti secondi piatti: i saltimbocca alla romana, ad esempio, nascono dall’incontro tra carne di vitello, prosciutto crudo e salvia, un piatto elegante ma di grande immediatezza.
Chi non conosce le frattaglie? Dalla coda alla vaccinara alla trippa alla romana, ogni piatto trasforma ingredienti poveri in pietanze dal gusto intenso, amate da chi cerca sapori autentici e decisi.
C’è poi lo street food, oltre al supplì e alla pizza bianca, tra i banchi dei mercati, puoi gustare i filetti di baccalà fritto, croccanti fuori e teneri dentro, ideali da gustare passeggiando tra le strade della città.
Vini romani
Accanto ai piatti più celebri troviamo infatti una tradizione vinicola antica, che affonda le radici nei Colli Albani e nei Castelli Romani. Qui nascono vini bianchi come il Frascati Superiore DOCG, fresco e versatile, che si abbina alla perfezione con la cacio e pepe o i fritti di baccalà.
Non mancano i rossi, come il Cesanese del Piglio, dal gusto pieno e persistente, ideale con secondi più strutturati come la coda alla vaccinara. Anche il vino dei Castelli, spesso servito nelle tipiche fraschette, rappresenta un pezzo di cultura popolare, simbolo di convivialità e spensieratezza.
Per chiudere in dolcezza, non possiamo dimenticare il vino dolce Cannellino di Frascati, spesso proposto con i biscotti secchi.
Dolci e tradizioni festive
Il cibo tipico romano si esprime anche nei dolci, spesso legati alle feste religiose e ai momenti di celebrazione. Le maritozzi con la panna sono il simbolo delle colazioni domenicali, soffici e golosi. Durante il Carnevale si preparano le frappe e i castagnole, infine, a Pasqua non può mancare la pizza sbattuta, un dolce semplice a base di uova e zucchero.