Ponte Milvio a Roma è sempre stato un tratto fondamentale del passato della città, un punto di passaggio strategico già nell’antica Roma, costruito per collegare la via Flaminia con l’area settentrionale dell’Urbe. Negli anni più recenti è diventato ancora più famoso grazie a un romanzo (di cui poi è stato girato il film), e al rituale del lucchetto. Scopriamo di più.

I lucchetti di Ponte Milvio

La storia dei lucchetti, così conosciuta da far ribattezzare Ponte Milvio come “ponte dei lucchetti di Roma”, esplose dopo l’uscita del romanzo “Ho voglia di te” di Federico Moccia e del successivo film. Nel giro di pochissimo tempo centinaia di coppie iniziarono a fissare un lucchetto al lampione centrale, gettando poi la chiave nel fiume. L’idea era semplice: lasciare lì un segno fisico di un sentimento che si sperava durasse.

La moda esplose talmente tanto da creare qualche problema, il peso dei lucchetti iniziò ad aumentare e il Comune di Roma, nel 2012, decise di rimuoverli per motivi di sicurezza.

Da allora il ponte ha ritrovato il suo equilibrio, pur continuando ad attirare chi vuole rivivere quel gesto simbolico, magari in modo più discreto. La struttura è rimasta la stessa, ma il ponte oggi si vive più come punto d’incontro, come scorcio da fotografare, come luogo dove respirare un pezzo di Roma che unisce passato e presente.

Il successo del film e i lucchetti in giro per Roma

Grazie al film, successivo al romanzo, nel giro di poche settimane, i lampioni di Ponte Milvio, ma anche di altre zone di Roma, iniziarono a riempirsi di lucchetti di ogni forma e colore, ciascuno con nomi, date e dediche. La scena attirò l’attenzione dei media, trasformando rapidamente Ponte Milvio nel principale ponte dei lucchetti in Italia. Infatti, oltre Roma, in molte città e paesi cominciarono a sbucare lucchetti su lampioni, ringhiere e strutture metalliche, una moda che travolse soprattutto i giovani adolescenti, diventando un modo per esprimere la speranza che il loro amore durasse per sempre.

I lucchetti a Ponte Milvio oggi

E oggi? I lucchetti a Ponte Milvio non sono più ammessi, ma il ponte resta comunque un luogo frequentatissimo da chi cerca qualcosa di romantico o semplicemente una passeggiata diversa dal solito. C’è ancora chi si ferma per scattare foto, chi prova a individuare dove un tempo erano collocati i famosi lampioni, chi arriva attratto dal mito più che dai lucchetti stessi. Intorno, il quartiere ha continuato a trasformarsi, tra locali moderni, ristoranti e piccoli spazi che la sera si riempiono di persone.

Il legame tra Ponte Milvio e i lucchetti si è trasformato. Non è più un luogo dove lasciare un oggetto, ma resta un simbolo di un periodo che ha segnato un’intera generazione. E forse è proprio questa memoria condivisa che continua a renderlo speciale.

Come arrivare a Ponte Milvio

Se ti muovi in auto puoi arrivare dal Lungotevere o da via Flaminia, due strade scorrevoli e ben segnalate. In alternativa, molti preferiscono arrivare con i mezzi pubblici, ci sono diverse linee di autobus fermano proprio nei pressi della piazza, rendendo l’area accessibile anche a chi non vuole guidare. Da qualche anno il ponte è completamente pedonale, quindi una volta arrivato ti basta seguire il flusso delle persone fino alle arcate in pietra.

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