Ansia, depressione e altri disturbi post-Covid: l’importanza del supporto psicologico

Il 2021, alla pari del 2020, si sta rivelando un anno molto difficile sotto tutti i punti di vista. Da quello economico a quello scolastico. La causa principale della stragrande maggioranza dei problemi che ci stanno affliggendo è il Covid-19. Un virus che non accenna ad arrestare la propria corsa, nonostante la campagna vaccinale stia facendo degli enormi passi in avanti, specialmente nel nostro Paese. Lo sviluppo di varianti, però, come quella Delta che si sta propagando in queste settimane dall’Inghilterra, resta il pericolo maggiore, dato il loro alto tasso di contagiosità. Il Coronavirus, inoltre, crea sì diversi problemi a livello fisico, a meno che non si abbia la fortuna di rimanere asintomatici durante l’intero decorso della malattia, ma ne solleva anche molti a livello psicologico. Questo soprattutto a chi è riuscito ad uscire dalla positività dopo qualche settimana o mese, accusando alcuni risentimenti dal punto di vista mentale, come possono essere alti tassi di ansia e depressione.

Quali sono i disturbi post-Covid più frequenti?

Le persone che sono state affette da Coronavirus, hanno manifestato dopo la guarigione alcune problematiche dal punto di vista più psicologico che fisico. Se, infatti, sono riuscite a guarire dai sintomi più comuni, dai più leggeri come i simil influenzali ai più pesanti come la polmonite bilaterale, o addirittura ne sono usciti da asintomatici, la mente ha risentito e non poco delle conseguenze del contagio. Si pensi, ad esempio, alla paura che ha accompagnato il paziente positivo fino alla negativizzazione o a quella che nasce subito dopo aver contratto il Covid, magari per il timore di ricadute. Anche lo stress dovuto ai continui tamponi, alla quarantena obbligatoria, specie se accompagnata da isolamento anche dal resto della famiglia, o al ricovero in ospedale, ha causato nelle persone livelli di ansia e depressione davvero elevatissimi. Attenzione, poi, alla comparsa di altri sintomi psicologici dovuti al momento successivo alla guarigione, come l’insonnia, la stanchezza mentale, oltre che fisica, e agli sbalzi d’umore repentini. Sono davvero tante le persone che, dopo essersi negativizzate, hanno repentini e continui alti e bassi a livello umorale, passando velocemente da uno stato di felicità o esaltazione a scatti d’ira, nervosismo e pianto dovuto a tristezza improvvisa.

Quanto aiuta il supporto psicologico nella fase post-Covid?

Il miglior metodo per poter gestire la fase post-Covid qualora dovessero palesarsi alcune di queste problematiche a livello psicologico, che colpiscono anche le persone non contagiate ma costrette a chiudersi in casa a causa dei diversi lockdown imposti, è quello di rivolgersi a degli esperti che sappiano come aiutarci in maniera concreta. Ad esempio se si abita nella Capitale, cercare uno psicologo a Roma nel quartiere Trieste o in altra zona è sicuramente un’ottima soluzione. Questo perché gli psicologi riescono a seguire il paziente passo dopo passo, attraverso percorsi ed esercizi personalizzati in base alle necessità della persona in cura. Tutto ciò consente non solo di bypassare il problema in forma momentanea, ma di estirparlo alla radice, in modo da ridonare condizioni di vita normali a chi l’avesse perse a causa del Coronavirus negli scorsi mesi. Il supporto psicologico, dunque, si rivela la migliore arma per riprendersi il proprio futuro.

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