Antitesi dei vizi capitali: contro superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia ci sono le quattro virtù cardinali, che sono la prudenza, la fortezza, la temperanza e la giustizia
Ad oggi, benché certi termini e certe diciture siano pressoché cadute in disuso, alcune di esse in qualche modo riescono ancora a persistere. E ciò accade fondamentalmente anche nonostante i loro significati siano diventati decisamente più sfumati rispetto al modo in cui venivano percepiti al momento della loro coniazione. Ad esempio, molti di voi conoscono tutti, o almeno la maggior parte, dei cosiddetti vizi capitali.
I vizi, anche noti come peccati, sono appunto sette, e sono stati rappresentati in maniera sicuramente molto significativa da parte di Dante Alighieri all’interno della sua Divina Commedia: ma quali sono questi vizi capitali, e perché sono così detti? I peccati capitali sono quei vizi che riguardano l’umanità e di cui l’essere umano, considerato comunque come un essere debole, spesso si macchia al giorno d’oggi. Parliamo infatti della superbia, dell’avarizia, della lussuria, dell’ira, della gola, dell’invidia e dell’accidia.
Ma lo sapevate che, ad essi, sono opposte le quattro virtù cardinali? Queste virtù, che rappresentano una vita verso il bene, sono la prudenza, la fortezza, la temperanza e la giustizia.