I dipendenti Atac rischiano la cassa integrazione

La crisi che sta vivendo l’Italia in questo periodo non risparmia nessun settore lavorativo e sopratutto mette in ginocchio anche aziende di una certa importanze , che danno da vivere ad intere famiglie e che fino ad un  a mese fa , vivevano di una condizione economica e/o finanziaria ben salda. Tutto ciò lo stanno vivendo lavoratori e dirigenti ATAC , nota azienda di trasporto operante sul Comune di Roma con più di 100 anni di storia e vanto alle spalle , che in questi giorni ha subito una notevole diminuzione degli incassi a cause delle norme restrittive riguardanti lo spostamento su mezzi pubblici.

A parlare di questa situazione è il Ceo Paolo Simioni che annuncia il rischio di cassa integrazione per circa 4 mila dipendenti dell’azienda. La soluzione a questo increscioso fatto , potrebbe essere il Fondo Bilaterale di Solidarietà , che funziona in maniera analoga alla cassa integrazione , ovvero per i lavoratori che dovranno restare a casa per  forza maggiore , gli verrà dato in busta paga solo l’80% dell’intero stipendio , laddove  non bastasse il monte ore ferie accumulato , per coprire la retribuzione dell’assenza. Ciò toccherà in un primo momento agli autisti , ma non toccherà ai macchinisti delle ferrovie concesse , che per fortuna lavorano normalmente.

Tramite l’ INPS , accederanno a questo fondo un primo scaglione composto da circa 2000 lavoratori, successivamente la restante parte. I sindacati alzano subito la voce su questa vicenda volendo garantire ai propri assistiti una normale busta paga , senza decurtazione delle ore e quindi in automatico la riduzione del 20% dello stipendio. Altra nota , è che oggi Atac ha fatto uno sciopero , seppur durato pochi secondi , contro il Comune di Roma che fornisce pochissimi dispositivi di protezione individuale agli autisti che quindi sono esposti ad un alto tasso di probabilità di contagio. La Raggi , sindaca di Roma , assicura un pronto rimedio già dalle prossime ore

 

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