In questi giorni è partita una nuova inchiesta da parte del giornale New York Times per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi di Trump, molte cose sono state scoperte ad esempio l’esistenza di un conto bancario in Cina.

Moltissime polemiche sono state negli ultimi giorni per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi di Trump e adesso il New York Times sta portando avanti la sua inchiesta.
A quanto pare quindi, il New York Times, ha scoperto l’esistenza di un conto bancario cinese dopo avere ottenuto le dichiarazioni dei redditi da parte di Trump, contenenti moltissimi dettagli, sia per quanto riguarda le sue attività personali che per quanto riguarda quelle delle sue aziende.
Nei giorni precedenti, tramite gli articoli, il giornale aveva rivelato che Trump aveva pagato all’incirca 750 dollari in tasse federali tra il 2016 e il 2017.
Ora però, attraverso il conto bancario cinese, risulta invece che siano stati pagati 188.561 dollari in tasse locali.

A difesa del Presidente degli Stati Uniti d’America è arrivato Alan Garten, ovvero uno degli avvocati della Trump Organization, ed ha spiegato al Nyt che la Trump International Hotels Management aveva, negli anni precedenti, “aperto un conto con una banca cinese che ha uffici negli Stati Uniti per poter pagare le tasse locali. Nessun affare, transazione o altre attività si sono mai materializzate e, dal 2015, l’ufficio è rimasto inattivo”, afferma l’avvocato di Donald Trump.
Garten ha inoltre insistito sul fatto che, “sebbene il conto rimanga aperto, non è mai stato usato per altri scopi”.
Ad oggi questa è l’inchiesta da parte del giornale New York Times e, per avere ulteriori notizie, a quanto pare bisognerà aspettare dei nuovi articoli.
Inoltre ancora non sappiamo se l’inchiesta è terminata qui o avrà del seguito.