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Parto in acqua pericoloso? La risposta degli esperti

Parto in acqua pericoloso: meglio non rischiare. Ecco cosa raccomandano gli esperti in materia di travaglio

Il momento del travaglio è vissuto in moltissimi casi come uno dei momenti insieme più belli e delicati che una donna possa vivere: ma sebbene sia spesso considerato come un momento difficile per il dolore che si prova nel dare alla luce un figlio, in molti casi è emerso che partorire in acqua possa essere meno doloroso e possa così consentire di dare alla luce un bambino anche in condizioni psicologiche migliori per il bebè.

Siamo sicuri, però, che il parto in acqua non abbia controindicazioni? Secondo quanto emerge dalle recenti ricerche portate avanti dall’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG), pare che il parto in acqua, per quanto tollerabile per la donna e meno traumatico per il bebè – l’acqua, ricordiamo, richiama il liquido amniotico – possa anche comportare qualche conseguenza, seppur rara, per mamma e bambino. Infatti, emerge il rischio di infezioni e, con esso, si associa anche la possibilità di lacerazione del cordone ombelicale: la conclusione dei recenti studi è che quindi sebbene il parto in acqua sia consentito, il momento della spinta debba essere effettuato all’asciutto. Sì, quindi, al travaglio in acqua ma no al parto vero e proprio.

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