Scuole aperte per i bambini anche l’estate: ecco di cosa si tratta

Si ripete, dopo il successo del periodo natalizio e pasquale, il progetto “Scuole aperte” finanziato da Roma Capitale in 32 scuole (in aumento rispetto alle 21 di dicembre 2018 e alle 18 dello scorso aprile) della città.

L’iniziativa vuole tutelare e garantire i diritti dei bambini e i loro spazi di crescita e offrire nuove occasioni di apprendimento culturale e socializzazione. Inoltre, intende andare incontro alle esigenze delle famiglie, sostenendole in un periodo dell’anno in cui la chiusura delle scuole genera difficoltà per i genitori occupati.

Le fasce di età sono 3-5 anni, 6-9 anni, 10-13 anni. I progetti presentati dalle scuole che hanno aderito prevedono attività suddivise per queste fasce. I bambini saranno coinvolti in laboratori ludico-motori, attività pre-sportive, pittura, musica, teatro, corsi di inglese e molto altro. Gli Istituti Comprensivi accoglieranno anche i bambini delle scuole dell’infanzia limitrofe a quelle aderenti e degli Istituti Comprensivi di zona.

Alcune scuole hanno appena avviato le attività, mentre altre le avvieranno a breve prevedendo aperture minime di 4 settimane fino a un massimo di 8. Le aperture estive sono state previste per coprire anche la prima settimana di settembre. Oltre a ciò, la proposta iniziale rivolta a tutti gli Istituti Comprensivi, ha dato un’attenzione particolare alle scuole delle periferie e a quelle in cui sono presenti soggetti a rischio di disagio sociale e dispersione scolastica.

La nostra principale preoccupazione è il benessere dei bambini e delle loro famiglie”, spiega l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre. “Vogliamo garantire ai bambini e ai ragazzi opportunità di crescita tutto l’anno, sostenendo le famiglie e i genitori mentre lavorano, cercando di mitigare le loro preoccupazioni e permettendo ai bambini di socializzare, divertirsi e condividere momenti di educazione e sviluppo anche nel periodo estivo. Un’Amministrazione dalla parte dei bambini”.

Fonte: Comune di Roma

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